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Cura del verde
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Tutti i tipi di terreno e come riconoscerli

Scopri com’è il suolo del tuo giardino

Il terreno sostiene le piante trattenendone le radici. Allo stesso tempo funziona da riserva di acqua e sostanze nutritive che le piante assorbono per mezzo delle radici stesse. Visto da vicino il terreno è un sistema formato da:

  • Una parte solida minerale con elementi di natura e dimensioni varie.

  • Una parte solida non minerale (sostanza organica).

  • Molteplici organismi viventi (batteri, funghi, insetti, lombrichi e altro).

  • Acqua e aria all’interno dei pori, cioè gli spazi tra i componenti solidi.

La fertilità di un suolo dipende da un insieme di sue proprietà fisiche, chimiche e biologiche tra cui la tessitura, la porosità, la stabilità della struttura, la disponibilità di nutrienti, il pH, i microrganismi che lo abitano. Oggi faremo una carrellata su alcune delle principali proprietà – tessitura, struttura, pH – e vedremo come classificare i tipi di terreno in base ad esse. Conoscere meglio il terreno del giardino o dell’orto ti serve a capirne “pregi” e “difetti”, e in caso a intervenire nel modo più opportuno per migliorarlo.

Terreni sabbiosi, limosi e argillosi: la tessitura

La parte solida minerale del terreno è composta da scheletro e terra fine. Il primo comprende gli elementi più grossolani – con diametro sopra i 2 mm –, dalla ghiaia ai ciottoli. Nella terra fine rientrano le particelle con diametro da 2 mm a pochi millesimi di millimetro, in ordine decrescente: sabbia, limo, argilla.

La tessitura o granulometria di un terreno indica la composizione della terra fine, cioè il suo contenuto in sabbia, limo e argilla. Quindi, a seconda delle particelle elementari prevalenti, un terreno si definisce sabbioso, limoso o argilloso. All’interno di questi macrotipi le tante combinazioni granulometriche possibili danno origine a tipi di terreno “intermedi”, per esempio un terreno può essere sabbioso argilloso o sabbioso limoso. Si dice franco o di medio impasto un terreno con una mescolanza bilanciata di sabbia, limo e argilla. La maggiore o minore quantità dell’uno o dell’altro componente influenza le proprietà chimiche, fisiche e biologiche del suolo, in pratica la produttività del tuo orto e la crescita delle piante del tuo giardino.

La tessitura condiziona il tuo lavoro di giardinaggio perché incide su alcune caratteristiche chiave del suolo: la permeabilità all’acqua e all’aria, la capacità di trattenere l’acqua, la disponibilità di nutrienti, la lavorabilità. Un terreno sabbioso è molto poroso perciò lascia circolare l’aria ma trattiene poco l’acqua e le sostanze nutritive, dunque è un substrato piuttosto povero. È comunque un buon terreno per coltivare l’orto: ha bisogno di irrigazioni più frequenti ma meno abbondanti e lo stesso principio vale per le concimazioni. Inoltre è facile da lavorare sia da asciutto che da umido.

Viceversa un suolo argilloso ha una porosità molto fine che lo rende poco aerato e permeabile, per contro è più fertile perché trattiene meglio le sostanze nutritive. Trattiene anche l’acqua – dando eventualmente problemi di ristagno – ed è più difficile da lavorare (fangoso quando umido, duro quando secco). I suoli limosi hanno caratteristiche intermedie tra i terreni sabbiosi e quelli argillosi. In base alla difficoltà di lavorazione, nella pratica si parla di terreni leggeri e pesanti: sono leggeri se in prevalenza o tendenzialmente sabbiosi, pesanti invece se argillosi.

Come fai a stabilire se in giardino il terreno è sabbioso o argilloso? Puoi portare ad analizzare un campione in laboratorio oppure puoi farti un’idea di massima sulla tessitura con metodo empirico fai da te. Ti basta bagnare un mucchietto di terra, impastarlo con le mani formando una pallina, sfregarlo tra le palme e affidarti al tatto: se è sabbioso “gratta” e si sfalda, se è argilloso invece risulta plastico – cioè è modellabile ma rimane compatto – e appiccicoso. Anche il terreno limoso risulta plastico ma è scivoloso, non appiccicoso.

La tessitura è una proprietà intrinseca del terreno, cioè stabile o poco modificabile. In un piccolo appezzamento come l’orto però puoi “alleggerire” il terreno pesante (argilloso) apportando e mescolando della sabbia.

 

Tipi di terreno e struttura

A differenza della tessitura, la struttura del terreno è una caratteristica dinamica, che cambia nel tempo. La struttura di un terreno definisce il modo in cui le particelle elementari – sabbia, limo e argilla – si dispongono nello spazio o si aggregano. Dalla struttura dipende la porosità del terreno e, in ultima analisi, parte della sua fertilità. Infatti, per le piante, la possibilità di crescere deriva dal fatto che nel terreno circolino acqua e aria, umidità e temperatura siano adeguate, le radici abbiano spazio per svilupparsi, gli organismi viventi possano svolgere le loro attività. Ciò avviene grazie ai pori, le cui dimensioni sono correlate alla grandezza delle particelle del suolo, cioè alla sua tessitura.

La proporzione tra macro e micropori del terreno dovrebbe essere equilibrata: i macropori contengono l’aria e agevolano il drenaggio dell’acqua di troppo, mentre i micropori la trattengono. Quando la macroporosità è eccessiva – come accade nei terreni sabbiosi – il terreno non riesce a immagazzinare acqua. Ecco perché, come abbiamo detto, se hai un suolo sabbioso devi irrigare meno ma più spesso. All’opposto, quando a essere eccessiva è la microporosità – come nei suoli argillosi – l’acqua ristagna e si crea carenza d’aria, così il terreno diventa inospitale per le radici e gli organismi viventi.

Abbiamo detto che la struttura del terreno è dinamica, cioè non è stabile. Ciò dipende da cause di diversa natura, come la pioggia battente, il calpestio, la carenza/abbondanza di certi elementi chimici, la scarsità di sostanza organica. Tutte contribuiscono a minare nel tempo la stabilità del suolo, in particolare se è pesante: per le piante la struttura ideale di un terreno a tessitura fine (cioè limoso o argilloso) è quella granulare o grumosa, con una giusta proporzione tra aggregati solidi e pori.

Cosa fare per ripristinare una buona struttura del suolo, in modo che le tue colture possano prosperare? Le lavorazioni del terreno con vanga, motozappa o motocoltivatore servono a dare il giusto grado di aggregazione a un substrato che si è compattato. Attenzione però, perché con lavorazioni fatte male puoi danneggiare la struttura: può accadere se sono troppo frequenti o aggressive o se eseguite a suolo molto bagnato/secco.

Mentre per dare stabilità alla struttura del terreno, di qualsiasi tipo sia, puoi aggiungere sostanza organica e incorporarla durante la lavorazione, ad esempio sotto forma di compost, letame o stallatico pellettato. Come abbiamo detto prima, un altro ammendante per migliorare la struttura di un terreno molto argilloso è la sabbia.

 

Terreni acidi e alcalini o basici: il pH

La tessitura e la struttura di un terreno vanno valutate considerando anche il suo pH o reazione, cioè la misura della sua acidità o della sua alcalinità/basicità. In base al pH classifichi un terreno da fortemente acido (pH inferiore a 5,5) a fortemente alcalino/basico (pH superiore a 8,5), mentre è neutro con valori intorno a 6,6-7,3. Perché conoscere il pH di un suolo è importante? Perché questa proprietà influisce su vari aspetti, in particolare sulla disponibilità di sostanze nutritive per le piante, quindi sulla fertilità del substrato.

Come fai a misurare il pH del terreno? Basta usare delle cartine tornasole o un piaccametro. Le cartine sono economiche e facili da usare: preleva i campioni di terreno e miscelali in un contenitore con acqua distillata in pari quantità. Immergi una cartina tornasole e confrontane il colore con la scala cromatica che trovi sulla confezione delle cartine.

Ogni specie vegetale predilige un certo pH, ma in genere le piante hanno la capacità di adattarsi a una forbice di pH tra 5,5 e 8,2. Comunque per modificare, o meglio correggere, il pH di un terreno acido puoi utilizzare sostanze che contengono calcio – come calce idrata o cenere di legna – o annaffiare con acqua molto calcarea. Invece, nel caso di un terreno alcalino, puoi apportare torba o compost acido, oppure fare una pacciamatura acida con materiale naturale (ad esempio segatura e aghi di conifere). Qui puoi approfondire come acidificare un terreno e come produrre compost fai da te.

Oltre che dal clima e dall’uso di fertilizzanti, il pH dipende dalla natura del suolo che, nel tempo, tende a riportarlo al valore originario (potere tampone), quindi la misurazione e la correzione del pH vanno ripetute periodicamente.

Un terreno non più fertile si definisce stanco: per concludere, ti consigliamo questo articolo su come prevenire la stanchezza del terreno e rigenerarlo quando è esaurito.

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